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Luglio 5, 2019

di Elia Contoz

L’importante è imparare ad imparare!

La crescita delle competenze è tema che interessa chiunque abbia ruoli di responsabilità all’interno di un’Organizzazione, aziendale o di qualsiasi altro tipo.

Per entrare nel merito della questione, è opportuno preliminarmente definire in maniera inequivocabile di cosa si sta parlando, ossia definire il significato di competenza. Ci facciamo aiutare dal dizionario Treccani on line che fornisce questa definizione:

“Indicatore della capacità complessiva che manifesta una persona nell’affrontare uno specifico settore di attività o un determinato lavoro”

La definizione dell’enciclopedia Treccani prosegue introducendo dei concetti che ci consentono di dare pieno valore all’aggettivo “complessiva”. Ci dice, infatti, che la competenza

“si differenzia dall’attitudine, che indica la predisposizione a un compito e dall’abilità, che si acquisisce solo con l’esperienza specifica nel settore … mentre la competenza riunisce in sé capacità pratiche, conoscenze acquisite dall’individuo in altri contesti, esperienza nel ruolo e affinità di tipo psico-attitudinale alle mansioni da svolgere”.

Possiamo, perciò, dedurne che la competenza è tale se le doti innate e l’esperienza vengono integrare da conoscenze che vadano oltre quelle direttamente derivabili dal contesto nel quale si realizza l’esperienza stessa. In altri termini, le conoscenze che portano alla competenza devono essere anche di tipologia non strettamente correlate all’attività da svolgere, ma riguardare ambiti in grado di accrescere la ricettività all’apprendimento e lo sviluppo di nuove connessioni neuronali.

Questo concetto determina due conseguenze sulla costruzione e sul miglioramento delle competenze:

  1. l’esperienza è fattore necessario ma non sufficiente;
  2. l’apprendimento di conoscenze deve essere continuativo e multiforme.

La prima conseguenza dovrebbe essere intuitiva se non fosse che richiederebbe la disponibilità a mettersi sistematicamente in discussione, a uscire dalla zona di comfort rappresentata dall’abitudine insita nell’esperienza. Si tratta di una tentazione alla quale è difficile resistere.

Una rappresentazione grafica, seppure puramente indicativa, può aiutare a cogliere la differenza di crescita della competenza tra un percorso incentrato sulla sola esperienza e un percorso che prevede anche delle fasi di accrescimento della conoscenza attraverso la formazione (fig. 1).

La linea della soluzione “formazione + esperienza” prevede delle fasi di cambiamento alternate a fasi di consolidamento: è un percorso per descrivere ci permettiamo di prendere in prestito da “Ultime notizie sull’evoluzione Umana” di Giorgio Manzi la sua esposizione della teoria sullo sviluppo scientifico enunciata nel 1962 dallo storico della scienza Thomas Kuhn nel suo “La struttura delle rivoluzioni scientifiche”:

“il progresso scientifico avanza a salti che definisce ‘’slittamenti di paradigmi’’ dove paradigma è un sistema coerente di visioni della realtà che, in un certo momento storico è condiviso dalla comunità scientifica di riferimento e tale rimane fino al paradigma successivo. Nel tempo la ricerca si muove su un terreno che potremmo definire pianeggiante, dove si indagano le conseguenze del paradigma condiviso, in una fase di relativa stasi definita da Kuhn ‘’scienza normale’’. Fino a quando i conti non tornano più e si attraversa una ‘’fase ‘rivoluzionaria’’, conclusa dall’affermazione di un nuovo paradigma che a sua volta precede la successiva fase di scienza normale”.

Utilizzando questo riferimento come metafora possiamo chiarirci concetto, aggiornando di conseguenza il grafico relativo alla parte di formazione + esperienza:

Questo percorso, valido per qualsiasi tipo di competenze, è di fatto normalmente utilizzato per quelle inquadrabili come tecniche, ossia quelle specifiche del ruolo svolto. Risulta meno abituale per le competenze trasversali, la cui rilevanza (peraltro, decisamente notevole) per la piena espressione delle tecniche tende a essere sottovalutata.

A tale proposito risultano opportune due considerazioni:

  1. su queste competenze l’esperienza incide pochissimo;
  2. la definizione di competenza data all’inizio, evidenzia l’indispensabilità di “conoscenze acquisite in altri contesti”.

Possiamo, in conclusione, sintetizzare il flusso logico per la crescita – sostanziale e rapida – delle competenze:

 

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