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Settembre 10, 2020

di Elia Contoz

Il ruolo del Manager – Il nuovo scenario

Il Manager si trova a vivere un presente di drastica rottura dal passato. Questa rottura è caratterizzata da cambiamenti in corso difficili da inquadrare e quelli futuri ancora più imprevedibili.

Guardiamo meglio la situazione con una metafora.

Si potrebbe paragonare a un volo tra le nuvole. E proprio come un volo cieco, per evitare di finire in mezzo a una tempesta o contro un ostacolo, il pilota deve poter disporre di strumenti che lo aiutino nella guida!

Uscendo dalla metafora, il Manager deve dunque disporre di strumenti che gli consentano di orientarsi in un universo relazionale reso sempre più complesso. Complessità che nasce dai mutamenti socio/culturali e tecnologici che impongono velocità, consapevolezza, efficacia, per saper aggiornare continuamente i paradigmi di riferimento.

Si configura, perciò, un Manager che, da semplice fornitore delle competenze specialistiche (ovvie) diventi pienamente partecipe dei risultati aziendali, ampliando la propria prospettiva: prevedere e interpretare i cambiamenti, accelerare il processo di apprendimento continuo – proprio e degli altri, innovare i processi, valorizzare il capitale umano aziendale puntando alla formazione di team resilienti, saper utilizzare la potenzialità presente nelle diversità e in una filosofia di lavoro di tipo collaborativo.

Un percorso formativo specifico

Questo risultato può essere ottenuto solo in un modo. Impadronendosi di quelle competenze trasversali (soft skills) che condizionano positivamente il binomio comportamenti/relazioni, elevandone la qualità, ossia l’efficacia e l’efficienza.

Un percorso formativo effettivamente costruttivo in tal senso richiede l’azione convergente di due fattori: contenuti e metodo.

I contenuti devono partire dalla scoperta di quali soft skills sorreggono tutto l’impianto del proprio potenziale. Poi passare attraverso l’esercizio della leadership, la guida e valorizzazione dello stress e dell’emotività, l’uso strutturato della comunicazione, la capacità negoziale.

Il metodo, impostato su una logica di processo e sull’equilibrio tra la parte concettuale e quella applicativa, consente quindi di: facilitare l’apprendimento, consolidarlo nel tempo, disporre delle risorse per un miglioramento continuo e autonomo. In tal modo si ottiene l’effettivo e decisivo passaggio dalle conoscenze alle competenze.

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