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Agosto 22, 2020

di Elia Contoz

“Ciascuno di noi fa un mestiere il cui successo si basa anche sulla fiducia che gli altri hanno nella
nostra capacità di avere opinioni chiare e di prendere decisioni ragionevolmente rapide e, tuttavia,
meditate.”
Umberto Eco – La Bustina di minerva

Eco, in questo breve passaggio, coglie l’essenza della condizione necessaria al successo dell’attività lavorativa, per il quale (successo), oltre alle ovvie competenze tecniche specifiche, è indispensabile la componente relazionale che genera la fiducia degli altri. Tale componente relazionale assume una configurazione positiva se costruita, consapevolmente, su uno schema strutturato ed equilibrato che consenta di andare ben al di là di quanto rendono disponibile intuito e istinto.

Si tratta, perciò, di passare a una logica di acquisizione e consolidamento delle competenze trasversali- soft skills – che, configurando l’area relazionale in ottica di processo, consentono la piena espressione delle competenze tecniche – hard skills – proprie e degli altri con i quali si opera.
Parlare di “competenze” significa parlare di una capacità complessiva di svolgere un’attività. Capacità il cui apprendimento e miglioramento richiedono una fase formativa che, partendo dalle conoscenze, arrivi alle competenze accelerando il contributo fornito dall’esperienza.

Come fare? L’esperienza e il costante aggiornamento derivato dagli studi delle neuroscienze applicate al management suggeriscono un percorso formativo in varie tappe sinergiche le une alle altre.

Prima di tutto, sono necessarie tre tappe iniziali per:  la scoperta del potenziale di soft skills, la sperimentazione applicativa e l’approfondimento delle sott skills strategiche.

Poi, si prosegue nell’esplorazione dei vari ambiti di applicazione delle soft skills:

  •  Prima tappa, che attraversa l’universo del lavoro con gli altri – leadership e team.
  •  Seconda tappa, che esplora lo stress, per sfruttarne la forza stimolante dello stress e ridurne gli effetti negativi.
  •  Terza tappa, per arrivare all’utilizzo intelligente della potenza insita nell’emotività.
  •  Quarta tappa, per garantire alla propria comunicazione efficacia ed efficienza.
  • Quinta tappa, per saper guidare tutte le fasi negoziali che intervengono sistematicamente in ogni relazione (lavorativa e non).

Valorizzare le proprie Competenze: 

Instaurare relazioni proficue con le persone che ci circondano e promuovere il lavoro di gruppo (decisivo per la qualità dei risultati), in un contesto sempre più caratterizzato dalla velocità e dalla mediazione tecnologica, è condizione necessaria per il conseguimento degli obiettivi.
La valorizzazione delle soft skills, infatti, consente di esprimere il proprio potenziale, di migliorare l’interazione con gli altri, di far crescere lo spirito di appartenenza, la flessibilità ai cambiamenti, la capacità di negoziare e di risolvere i problemi.

Il 3 settembre 2020 ci sarà l’evento di presentazione del nuovo CAS SUPSI “Sviluppo delle Soft Skills – Le nuove competenze del Project Management”. Un percorso di formazione continua che affronta il tema delle soft skills con il focus sul Project Management.

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